mercoledì 27 giugno 2012

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)

I DCA sono patologie complesse ed emergenti che rappresentano un vero problema sociale, dato che investono aspetti molto importanti della vita dell'individuo: la propria immagine corporea, il proprio rapporto col cibo e tutto ciò porta inevitabilmente a conseguenze anche drammatiche sul piano familiare e sociale.
Rappresentano il tentativo di usare l’assunzione del cibo ed il controllo del peso per risolvere conflitti emotivi non evidenti o difficoltà che di fatto non hanno nulla a che vedere con il cibo ed il peso. Sono una soluzione esteriore e concreta ad una inquietudine interna. Sono quindi solo la punta dell’iceberg: il cibo viene usato come tentativo di soluzione di problemi legati alle emozioni e alle relazioni.
La pubertà, con tutte le preoccupazioni che il cambiamento del corpo implica è un periodo estremamente delicato. I cambiamenti fisici sono accompagnati da ansia circa il comportamento, il confronto con gli altri e le aspettative sul futuro.  Le espressioni d’indipendenza e di affermazione di identità personale sono normali, sono un modo per esercitare un qualche controllo sulla propria vita (che si apre invece all’incertezza) e dare un senso di adeguatezza ed autoefficacia.
Alcuni giovani cercano il controllo esercitandolo su ciò che mangiano:  la  restrizione alimentare sembra un segno di buon controllo e d’espressione di sé.  Sembra che non ci sia nessun altro ambito in cui possano esercitare un controllo allo stesso modo. All’inizio possono ricevere dei complimenti sul loro modo sano di mangiare o sul fatto di fare più esercizio fisico del solito. Possono perdere un po’ di peso ed accorgersi dei complimenti delle persone sul loro aspetto o della gelosia delle loro amiche. La sensazione di benessere che  consegue alla perdita di peso e il senso di controllo che produce inducono a continuare la dieta.
La malattia è un mezzo per restare o ritornare bambini, in una situazione “protetta” sia sul piano fisico sia su quello affettivo, cognitivo e sociale.
Comportamenti anoressici e bulimici possono combinarsi e succedersi gli uni agli altri sia per la scelta di un codice di espressione del malessere psichico legato all’atto alimentare, sia per l’instaurarsi di un circolo vizioso:

 

Dott. Paolo Bianchini
Referente Nutrizione Umbria ONB
Master di II Livello: "La Celiachia: dalla clinica al management"
www.bianchinidottpaolo.com